Tra il bisogno di difenderci ed il bisogno di comunità

comunità

La scorsa settimana sono stata invitata a partecipare, in qualità di relatore, ad un convegno presso la Sala della Gran Guardia di Rovigo, dal titolo “La sicurezza degli anziani. Come difendersi da furti, truffe e raggiri”.

In tale occasione sono stati ascoltati preziosi consigli su come difendersi il più possibile da truffe, furti e raggiri. Ha completato il convegno il mio intervento orientato al “come reagire psicologicamente” una volta essere caduti vittime dei malintenzionati.

Non vi nascondo che tale convegno ha suscitato in me suggestioni ulteriori a quelle che il tempo a nostra disposizione ci ha permesso di affrontare, e dunque spero ci possano essere altre occasioni.
Le persone da una parte vengono istruite a “difendersi”, a “stare attenti”, a “diffidare”, indicazioni valide ai fini della sicurezza e della difesa….e dall’altra esortate alla “solidarietà”, al “senso di comunità”, all’aver “fiducia”, per evitare altri grossi problemi e rischi come quello della solitudine, del ritiro sociale, dell’isolamento……
Mi rendo conto che per chi ascolta, ad una lettura di superficie possano apparire come due aspetti completamente opposti: incitazioni che possono generare confusione se ci poniamo di fronte ad esse a questo livello.
Tuttavia, prendendole in mano e leggendole in maniera più profonda, comprenderemmo che in realtà sia proprio necessaria una loro integrazione. Perché anche qui, come accade spesso nei percorsi di psicoterapia, non c’è un giusto o sbagliato, un fare bene ed un fare male assoluto, ma ci sono due aspetti, due opposti della stessa questione che vanno integrati.
Come??

L’integrazione richiede tempo, richiede di poter sedimentare le informazioni e le emozioni. Parlo di un “tempo interno” che è soggettivo per ogni persona e che delinea il tempo psichico affinché ci sia una apertura all’ascolto, un passaggio dal piano razionale delle informazioni ad un piano più profondo, nel quale i vissuti emotivi vengono raccolti, contenuti, verbalizzati, riconosciuti, accettati, ed infine superati. Il superamento sta proprio nell’integrare il “pensare” ed il “sentire”, per poi agire con consapevolezza, tornare a vivere, liberi dalle nostre paure.
Spesso pensiamo che per essere liberi dalle nostre paure sia necessario vivere in un mondo “perfetto” “prevedibile” completamente “sicuro”…in realtà la vita è imprevedibile, lo sviluppo è solo in parte prevedibile (i metodi utilizzati dai ladri oggi non sono più quelli di ieri, come quelli di domani non saranno più quelli di oggi….vi è una evoluzione inarrestabile..e le informazioni su come difenderci oggi potrebbero non bastare per domani), noi siamo in continua evoluzione (anche nel nostro animo).
Quello a cui dobbiamo tendere è senz’altro il miglioramento della nostra sicurezza e del nostro benessere, ma come non esiste la “guarigione assoluta” in medicina, non esiste la “sicurezza assoluta”… Esistono giorno dopo giorno soluzioni nuove, percorsi che portano a momenti di stabilizzazione nei quali si raccolgono le energie per ripartire, continui cambiamenti che richiedono adattamenti,
dobbiamo essere pronti a cambiare sempre!
Se porremo l’attenzione su di noi, senza ricercare la sicurezza unicamente al di fuori, eviteremo di arrabbiarci per un mondo pieno di mancanze (la polizia non è mai sufficiente; i tempi di intervento sono troppo lunghi; …..) e forse troveremo più spazio dentro di noi per il senso di comunità, per dare e percepire il sostegno, per la solidarietà.

 

 

 

 

 

Dott.ssa Giulia Pizzardo Psicologo Psicoterapeuta a Rovigo

Iscritta all’Ordine degli Psicologi del Veneto, Albo A, n. 8617 come Psicologa Psicoterapeuta.

Giulia Pizzardo – Psicologa Psicoterapeuta ad indirizzo analitico specialista in Ipnosi Ericksoniana.